domenica 13 settembre 2015

Tu

E ritrovarmi a pensarti..
a tuffarmi con i pensieri nei tuoi capelli d'orati che brillano come un
campo di grano maturo al sole..
a pensarti li immobile che mi fissi
con i tuoi occhi color mare
..e riscoprirmi perso.. e bagnato..
guardare la tua pelle brillare al chiarore soffuso della luna..
distesa su quel divano che sa di fantasia e peccato..
mentre le mie voglie vestono il tuo corpo..statuario e invitante..
voglio farti mia..
voglio che tu ti senta mia..
voglio sentirti urlare..gemere..godere..
e poi una volta liberata..
voglio poter ridere insieme a te..
..voglio la mia lingua sulla tua pelle tesa ..
voglio il tuo sapore in bocca..
ho bisogno del tuo sapore..
voglio nutrirmi di te..
e voglio tu possa nutrirti di me..
accarezzarti..delineare il tuo profilo col palmo caldo della mia mano..
regalarti brividi che stroncano la mera realtà..
prenderti e stravolgerti..
perchè sei la frenesia di ogni mia fantasia..
perchè ti voglio da mai..o meglio.. da sempre..

mercoledì 2 settembre 2015

Desiderio Salato

Per un istante fingo di non essere qui 
tra luce e realtà
tra lussuria e oscurità
l'increspatura della tua pelle emette una leggera vibrazione al passare della mia lingua su di essa
salata magia
come coriandoli in momenti di giubilo
sensazioni pure e nette, senza finzione alcuna
senza possibilità di mentire
il tuo corpo risponde per te al mio passaggio

con la lingua disegno fantasie scendendo piano dal seno
sullo stomaco..poi sulla pancia
a dipingere piccole cerchi
tra ombelico e monte di venere...
piccoli umidi baci alternati alla calda e bagnata lingua
guardo le tue smorfie, sento i tuoi gemiti
capisco che il tuo volto contratto mi sta implorando di scendere ancora

ma a me piace giocare...
voglio sentirti morire...
dalla voglia...
dall'attesa...

così passo ancora qualche minuto proprio sopra la linea dell'abbronzatura
tra il bianco del tuo intimo e l'ambrato del tuo ombelico...

poi di colpo giù..
a linea retta...
a giocare,
succhiare,
leccare e poi mordicchiare il tuo clitoride
sentendoti letteralmente impazzire....

è così che ti voglio sentire..
al limite..
poi oltre...
poi più su

fino all'orgasmo...

vorresti me dentro ma non te lo concedo
stasera no
stasera sarà la mia lingua ad appagarti...
stasera verrai per lei..

così entro dentro di te...
a leccarti da dentro
ad assaporarti come farebbe un cannibale in astinenza
a morderti le labbra a baciarle intensamente con la lingua
per poi tornare su di qualche centimetro e giocare ancora con
il fulcro del tuo piacere..

fino a regalarti un orgasmo che ti pieghi la schiena
portando la pancia verso le nuvole
vieni forte...
vieni sulle mie labbra...
vieni nella mia bocca...
fammi assaporare il tuo nettare..
fammi dissetare di te...

martedì 1 settembre 2015

Sogno di una Notte

L'attesa mi lacera dentro, in questa notte stellata la luna accompagna le mie fantasie,
Lei a breve scenderà quella scala, lo farà per me, anche se ancora non lo sa...
Perché nessuno sa chi sia la mia musa, è un segreto che custodisco dentro la mia anima,
e la mia musa è Lei...
lo è sempre stata...
lo sarà sempre...
è una cosa che non scegli...è qualcosa che sceglie te...
senza fronzoli e senza speranza di evitarlo...
è una freccia che trapassa il tuo sanguinante cuore senza possibilità di schivata...
Mentre scruto la sobria notte, sento i passi ticchettare dal piano di sopra come piccoli spilli che stuzzicano il mio desìo...
come una camminata sulla mia anima lacerata stesa su una pozzanghera per non far bagnare Lei...
sento il cigolare delle assi di legno di quella scala..ogni passo è un tuffo al cuore perché immantinente la vedrò...
Mentre, lentamente, scende, mi immagino la sua raggiante e accattivante bellezza..immagino già il suo profumo, l'odore dei suoi capelli..la leggiadra sinuosità del suo corpo avvolto nel vestito che io stesso ho scelto per l'occasione...perché con quello addosso ogni fantasia può solo divenire realtà...
ed eccola..le mie mani fremono..il corpo intero freme...le scale le fanno da eterna passerella d'orata...i miei occhi bruciano dall'ardente desiderio di vederla in tutta la sua fierezza.. si mostra a me in tutta la sua statuaria bellezza... capelli come leggero lino colorato... sguardo ammaliante da sirena... corpo da mozzare il fiato...
quell'abito è cucito direttamente dalla mie fantasie sul suo corpo... scarpe aggressive a nascondere i suoi piedi, le mie tatuate ossessioni...
si presenta a me ed il mio cuore impazzisce...si ferma per un attimo per poi riprendere una cavalcata infuriata come uno stallone impazzito sulla spiaggia al calar del sole...la farei mia li in quell'istante se potessi...
la salivazione è azzerata come una giornata d'estate nel deserto...faccio fatica persino a respirare...bella appunto da sentirsi male...da mozzare il fiato e togliere la parola...
La mia anima trasuda lacrime perché non ha mai visto niente di così simile alle sue stesse fantasie...
guido attraverso la sera senza fretta con un occhio fisso su di lei..."Dio, non riesco a staccarle gli occhi di dosso"...non riesco a smettere di analizzare ogni centimetro quadrato della perfezione che è Lei...non credo sia possibile riuscire a non guardarla anche per un solo istante... quella gonna color cielo d'agosto che le sfiora le gambe...vorrei esser io le nuvole, leggere e delicate sulla sua pelle...ma la mia mano non azzarda.. rispettosa freme, ma non osa...
Quel posto l'ho scelto per lei...per provare a render ancor più magica questa serata a cui altro già non potrei chiedere... luce soffusa..candela sul tavolo...lei che mi guarda e io che non riesco a sostenere il suo sguardo per colpa dell'intreccio vorticoso delle mie fantasie che si azzuffano nella mente...sono un malato..in fase terminale... malato di Lei...
La più bella malattia che un uomo possa mai sperare di avere...
La malattia più intensa e logorante che un uomo non vorrebbe curare mai..
Le sue parole, i suoi discorsi, la melodia scandita dalla sua voce, gli angoli della sua bocca che si muovono a formare un accennato sorriso...sono frammenti di felicità...sono l'incanto di un sogno che si avvera...
La guardo mangiare, un gesto normalmente così naturale ma al contempo così eterno e pregno di emozioni se fatto da Lei... pochi istanti dopo siamo fuori dal locale a passeggiare insieme...
Ogni tentativo di abbracciarla è vano, perché non posso permettermelo,
perché nonostante le stelle e la luna ci siano testimoni...
nonostante la magia di questa notte che penetra nelle mie fantasie...
nonostante la passione che mi permea l'anima...
nonostante l'inebriante emozione che mi pervade...
nonostante io muoia per Lei..
nonostante tutto questo... Lei non è mia...
Vorrei avvolgerla e renderla ancor più viva e reale con il calore del mio corpo...
vorrei farle sentire il mio cuore che in quell'istante sta esplodendo per Lei come una stella giunta al suo tramonto...
vorrei appunto...ma non posso...perché io per Lei non sono nulla...
sono una parola trascinata dal vento...
sono una secondaria scintilla che non farà mai presa sul fuoco della Sua passione...
ma tutto questo non importa al momento...
perché il Suo regalo più grande è stato accettare l'invito...comunque accondiscendere a un mio innocuo desiderio...
perché dovrò farmi bastare questo, seppure potrei scrivere libri su quel che mi provoca dentro...
bruciante.. logorante...straziante... e mortalmente bello...
Poi un abbraccio...e un vortice di emozioni come un tornado scaglia la mia mente in aria e il mio cuore cede.. sento dentro il freddo bruciante di un'ardente passione...
la razio si estingue come del resto il mio corpo..."è un semplice abbraccio Dio"..ma non posso perdere tempo e lasciarmi travolgere...devo avere qualcosa di lei che sia dentro me per sempre...quindi mi avvicino al suo collo...e respiro forte ma silente l'odore della sua pelle tesa..in quel momento avrei voluto morire li tra i brividi del mio corpo...tra le sue braccia...con la droga del dolce odore della sua pelle dentro di me...
può qualcuno creare dipendenza con il semplice profumo del proprio corpo?
...evidentemente si...
...può...
...Lei può...
nell'instante in cui l'abbraccio finì ho creduto di impazzire...credevo che così tanto dolore e smarrimento non potesse essere vero...non si potesse provare...
mi sentivo un gattino abbandonato di notte, spaesato e bagnato dalla pioggia...
avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa e l'avrei fatta... qualsiasi...ma non lo fece...
perché merita altro...la capisco...merita sicuramente di più...non certo questo...non certo uno come me che non sarebbe in grado di darle niente in più di quel che ha già...
anche se so che potrei donarle il cuore senza chiedere nulla in cambio...perché se avesse bisogno del mio cuore lo strapperei a mani nude dal mio torace all'istante... sapendo di vivere per sempre nel suo petto ...e questo mi basterebbe...
perché in fondo batte già anche per Lei...
perché è troppo importante per me...
...perché mi basterebbe essere un suo pensiero...non di quelli ricorrenti o incessanti..mi basterebbe essere un pensiero anche fugace...anche solo un pensiero di ogni tanto...magari quando fuori si scatena un temporale...magari quando tuona...si... mi basterebbe essere un pensiero rado ma deciso...come la ciclicità di un tuono...

perché potrei morire per Lei senza che Lei voglia... e senza che Lei se ne accorga mai...
e ne sarebbe valsa comunque la pena...

...perché Lei è la mia musa...

...la mia dolce ed immortale fantasia...

giovedì 15 maggio 2014

Il cielo di notte ( Twilight tribute pt.1 )

"E' incredibile a volte la fantasia", penso Edward, mentre attendeva in piedi nel mezzo di quella verde e rigogliosa foresta.
La notte avvolse il cielo in un istante, grossi cumuli di cotone nero si pararono d'innanzi alla luna oscurandola quasi del tutto, le lasciarono giusto quella fessura di sorriso per illuminare la terra umida davanti a lui.
Finalmente è qui, gli balenò in mente, e nel preciso istante in cui lo pensava il ringhio rabbioso del lupo si fece sentire. 
"Chi è più uomo, e chi più bestia?" urlò nella tenebra con gli occhi rivolti al cielo.
Il ruggito affamato si fece più intenso, e finalmente riuscì a scorgere gli occhi iniettati di sangue del maledetto licantropo che gli dava la caccia.
Il "Freddo" si avvolse nel mantello nero pronto a morire per la Sua "Bella", mentre il pazzo cane apri le fauci e spiccò un balzo in avanti per addentare la giugulare, Edward con i movimenti sinuosi e dolci che lo contraddistinguevano fece un rapido passo all'indietro e uno di fianco, schivando così la ferocia dell'assalto e prendendo la testa della "bestia" sotto il braccio.
Lo voltò verso di se, e lo fissò con i suoi occhi neri come la pece e dorati come l'ambra al sole, seppe incutere timore, talmente tanto, il freddo che trasmettevano, che la rabbia dell'animale scemò.
Una volta addomesticato allentò la presa e lascio libera la sua preda che come un vile cucciolotto si perde in fretta nel verde.
Si pulì la giacca, si sistemò il bavero per bene, si volse verso Bella ancora esanime a terra. 
La luce della luna era tornata piena e splendente. 
Ogni suo passo verso la sua amata era un incanto di dolce perfezione, bello come un dio sotto un cielo tempestato di stelle. 
Si chinò sopra di lei, le mise un braccio dietro la schiena e uno sotto le gambe, lasciò che il corpo della sua amata, perfetto a gli occhi di lui, scivolasse sul suo petto.
Si alzò infine fiero e maestoso con Bella in braccio, e cominciò a camminare forte e deciso, in direzione della casa di Charlie, il sentiero rischiarato dai riflessi delle sorelle stelle era vivido e brillante, ogni ciottolo sembrava avesse un senso per essere li, tutta la natura della foresta stava ammirando un essere perfetto con in braccio l'amore.
Uscito dalla foresta si fermò per un istante di fronte alla vecchia chiesa abbandonata, respirò profondamente, cominciò a piovere copiosamente mentre Bella riprendeva i sensi, fissò la luna, ancora perfettamente visibile, e poi il meraviglioso viso di lei, che lentamente riapriva gli occhi, restò sul suo volto finché non poté vedere i suoi occhi, il suo sguardo. 
"Dio che bella" pensò.
La sua nuca cadde di nuovo all'indietro per garantirgli di fissare il cielo di notte mentre l'acqua dal cielo li travolgeva, respirò nuovamente a fondo e disse a voce piena: 
"Cielo aiutami, è solo lei che voglio!"



mercoledì 14 maggio 2014

Abbandonato in un sogno


Quando i pensieri che faccio su di te
si trasformano in gocce e cadono al suolo,
irrorano quel fiore che si chiama Amore.
Quando penso che un solo istante con te
mi potrebbe far impazzire, mi ricordo che
quando siamo stati insieme quegli
attimi erano eterni e allo stesso istante talmente
rapidi da lasciarci sconvolti nell’emozione
di ritrovarsi in un bacio; 
talmente dolce e intenso da farci perdere.
In quel momento il dove il come il se e il perché
si scioglievano lungo le tue labbra 
mentre ci appoggiavo delicatamente le mie.
E ogni volta che ci penso riprovo incessantemente 
Quella stessa meravigliosa e intensa emozione.
Quando preso dallo sconforto penso 
che tu non resisteresti un attimo senza di me,
in quel preciso attimo vorrei essere li con te per 
darti la sicurezza di un mio abbraccio..
Offrirti il mio petto come tuo unico cuscino,
offrirti le mie labbra per farti capire quanto
sentimento sanno trasmettere,
offrirti il mio corpo intieramente per
le tue voglie che in quell’istante non saranno più
nascoste, bensì talmente palesi
che non ci saranno mai parole che lo potranno
esprimere meglio.
Il mio sentimento si accende ogni istante di più,
ogni volta che ti sento il cuore pulsa rapidamente
come se volesse uscire dal petto per poter gridare al 
mondo il suo Folle, e allo stesso tempo Vero, Amore.
Vorrebbe gridare forte il Tuo nome, 
per farlo capire a tutti che qualcosa di così intenso 
e forte non c’è ancora mai stato.
Amore.. una parola coniata solo per essere portata da te,
nell’eternità del tuo nome; nell’immortalità di un tuo bacio…




martedì 13 maggio 2014

Labirinti Mentali

Una parete e poi ancora un'altra si stagliano con violenza inaudita nel cristallino dei miei sanguinanti occhi,

la mia mente contorce pensieri , gesti e decisioni per renderle zuccherine al desìo,

la coscienza brucia per l'eccessivo calore delle fantasie assassinate dalla ratio stessa della mia mente.

urlare non servirebbe, non basterebbe, non è mai bastato, le lacrime non servono, non sono mai servite,

eppure sgorgano mentre il mio latrato agghiacciante riecheggia tra le mille pareti di questo oscuro labirinto

costruito ad arte dalla mia coscienza per imprigionare i dolci pensieri in un vagare senza fine.

A che scopo Dio mio, a che scopo...un'eco di domande senza possibili risposte...

nel buio solitario...brucio...